Direttore, ora bisogna chiamarti così, ti asppettavi questa evoluzione della tua vita sportiva e questa proposta?
Sinceramente no. Non avrei mai immaginato di trovarmi ad essere intervistato come direttore dell'area tecnica di una società. Ho accettato perchè questa può essere un arricchimento al mio bagaglio di esperienze.

Tu hai avuto un trascorso importante come giocatore, per poi sfociare lo scorso anno nel ruolo di allenatore della juniores del Passo Corese. Come influiranno queste esperienze nel ruolo che andresti a svolgere?
Avendo fatto tutte le categorie di dilettanti da calciatore ho avuto modo di sperimentare varie metodologie di gestione delle risorse umane e di allenamento che cercherò di mettere a disposizione di questa avventura.

Avrai un'attenzione speciale sul settore giovanile?
Sono qui, soprattutto per questo.

Se possiamo racchiudere il tuo progetto di direttore dell'area tecnica in tre parole, quali useresti?
Competenza, serietà, entusiasmo.

Come verrà articolato il progetto tecnico?
Vorrei attuare una metodologia calcistica dove verrà messo il pallone al centro di tutto il lavoro sul campo, diventando il protagonista insieme al bambino e concentreremo così tutte le fasi dell'allenamento sulla tecnica di base che dovrà diventare un punto di riferimento negli anni a venire nel pieno rispetto dello slogan del nuovo anno calcistico coniato da Johan Cruijff "Alla radice di tutto c'è che i bambini si devono divertire a giocare a calcio"

Ultimi saluti:
Colgo l'occasione per ringraziare il presidente Fabrizio Vollera e il direttore sportivo Simone Fratini, per aver pensato a me per un ruolo così delicato e importante. Spero di poter ripagare la fiducia raggiungendo così gli obiettivi che c'eravamo prefissati.

14/07/2018
La redazione